Et voilà: dal cilindro di Wanda spuntò Pippo. La Ferro porta dalla sua parte il re del tonno

di Alessandro Russo –

E alla fine Wanda Ferro ha fatto il carpaccio, nel senso che s’è portato dalla parte sua il pluricorteggiato re del tonno Pippo Callipo. Ci aveva provato anche Mario Oliverio a portare dalla sua l’ex presidente di Confindustria Calabria (che nel 2010 si candidò autonomamente a governatore superando quota 10 per cento) ma senza riuscirci. Cosa ci faccia Pippo Callipo con Forza Italia è ancora presto a dirsi, visto che comunque la sua aura politica lo ha fatto finora intendere al popolo come uno che sinistreggia nell’agone dell’antipolitica e in quei luoghi dove partiti e consorterie verrebbero volentieri messi in soffitta. Ma certo si può affermare che visto lo stato di salute non proprio spavaldeggiante del Movimento 5 Stelle in Calabria – almeno dopo il flop al comune di Reggio – Wanda Ferro prova a salire sul vento della protesta e dell’insoddisfazione diffusa, facendosi dare un passaggio sull’aliante di Pippo il ribelle.

Forse è utile ricordare brevemente la vicenda delle primarie del centrosinistra, che hanno visto la candidatura di un cognonimo di Pippo, un suo lontano parente, nonché sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo. Così come è utile ricordare che Oliverio ha avuto vita facile a quelle primarie perché la scelta di fare scendere in campo il renziano Gianluca fu adottata sulla base di un sondaggio che dava Callipo come il più popolare dei politici calabresi: ma evidentemente si trattava di Pippo, non di Gianluca, checché ne dicessero sondaggisti e giornali pronti a rilanciare senza riflettere su un’ovvietà così ovvia che anche monsignor di Lapalisse si sarebbe tolto il cappello. Lo hanno capito dopo gli ufficiali romani di Renzi che quegli squilli di tromba sondagiornalistici erano solo pernacchie nobilitate: ma era troppo tardi per impedire il trionfo di Mario.

da sinistra Santelli, Toti, Callipo e Ferro
da sinistra Santelli, Toti, Callipo e Ferro

Fatta la breve sintesi delle puntate precedenti, il fatto che ora il Callipo più popolare, cioè Pippo, a sorpresa si schieri con la Ferro, mi pare rappresenti una sorta di legge del contrappasso applicata a Oliverio. Che avendo fatto una passeggiata con il Callipo giovane ora si trova il Callipo più grande come un masso davanti alla porta d’accesso alla Regione. Un masso che si è manifestato ufficialmente in una conferenza stampa a Lamezia Terme, seduto allo stesso tavolo della Wanda, del consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti, del capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli, dei coordinatori regionali di Forza Italia, Jole Santelli, e Fdi, Gianfranco Turino. 

Il re del tonno non si è fatto mancare una bella dichiarazione, giusto per sgomberare il campo da ogni equivoco: «Una scelta forte perché vedo in Wanda Ferro una persona pulita, decisa, una donna con le idee molto chiare, e che sono certo terrà fede agli impegni con i cittadini, realizzando un programma che ho condiviso pienamente. Un programma che mette al primo posto la meritocrazia, che deve essere l’arma vincente della pubblica amministrazione così come lo è nelle aziende private». Callipo ha gradito molto «anche l’appello alle intelligenze e alle professionalità calabresi che operano in tutto il mondo, e che possono dare, gratuitamente, una mano alla Calabria. Wanda Ferro deve vincere perché è l’unica strada perché la Calabria si rialzi, e i calabresi devono esserne convinti». 

Gongolante Wanda Ferro: «La scesa in campo di Pippo Callipo al mio fianco mi riempie di orgoglio e di soddisfazione, perché rappresenta una grande storia imprenditoriale ed è la dimostrazione di cosa la Calabria è capace di fare. Un compagno di viaggio che ci affiancherà nella realizzazione di un programma di cambiamento. Un percorso che vogliamo condividere con la gente, con chi, come Pippo Callipo, ama molto questa terra e ha messo capacità e passione in ogni cosa che ha realizzato. Il suo impegno è anche un messaggio alla politica, che deve capire a chi bisogna affiancarsi. Noi vogliamo – ha continuato la Ferro – professionalità, intelligenze, imprenditori sani e onesti, tenendo invece le porte chiuse a chi ha determinato il fallimento della Calabria, senza costruire una sola pagina di storia politica che guardasse allo sviluppo del territorio. Fuori chi fa politica con il passamontagna, chi gioca su due tavoli, chi non accetta il confronto. Con noi c’è chi ha dimostrato sul campo le proprie capacità e la propria onestà, uomini e donne che ci mettono la faccia, che fanno una scelta di campo. Abbiamo dato il via ad una nuova pagina della politica, azzerando quella classe dirigente che negli ultimi cinquant’anni ha pensato al proprio tornaconto e alla conservazione del potere anziché ai bisogni dei cittadini. Io mi rivolgo alle donne, ai giovani, ai dissidenti, agli sfiduciati, ai rassegnati, a chi non la pensa come me, perché sono convinta che la Calabria abbia bisogno oggi della scesa in campo di tutti i calabresi onesti, che saranno quell’esercito che ci consentirà di sconfiggere il malaffare e la malapolitica».

Quella che sembrava una passeggiata per Mario Oliverio – visto anche che Ncd e Udc si presentano con un loro candidato, Nico D’Ascola – potrebbe diventare una maratona. E noi che vi raccontiamo questa campagna elettorale ci divertiremo di più.