Volando tra le note stampa rischiamo di rimanere tutti a terra

di Gabriel J Greco — 

Il governo nazionale è per la chiusura definitiva degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, come affermato dal deputato Pd Ernesto Carbone, “noto alle cronache solo per aver portato a Palazzo Chigi, con la propria Smart, il Segretario PD Matteo Renzi il giorno dell’insediamento nell’incarico di premier” (così ricordava ieri il segretario regionale Pcdl Michelangelo Tripodi), o per il loro potenziamento?
E ancora: il collegamento diretto tra lo scalo di Reggio Calabria e Milano Linate è stato cancellato a partire dalla prossima stagione invernale, o no?

aereo StrettoChi ci capisce qualcosa è bravo. Io davvero non so più cosa né a chi credere. Soprattutto, e lo dico sommessamente, senza voler con questo fare accuse, mi sembrano troppi i comunicati stampa diramati sulle due questioni (tra loro intrecciate senza che si possa riuscire a capire dove stia la testa e dove la coda) e troppo poche le certezze.
Ma siccome inizio ad avere un’età. Siccome osservo da lontano questo territorio che tanto amo. Siccome ci ho capito ben poco, e più rileggo più non riesco a capire, mi limito a mettere in rigoroso ordine cronologico (e integralmente: ci mancherebbe!) i comunicati arrivati in redazione. Magari ci capite qualcosa, a differenza di me, e mi aiutate a fare luce oltre le veline dei comunicati.

falcomataIl primo a rilanciare l’allarme, una volta in cui la notizia è rimbalzata sul web, è stato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà [giovedì 27/08/15, ore 19:31]:
“Chiederemo immediatamente al management di Alitalia il ripristino del collegamento diretto dall’aeroporto dello Stretto a Milano Linate, con partenza nella fascia oraria mattutina e rientro in serata. Il volo, da quanto risulta anche mediante una semplice prenotazione su internet, è stato eliminato dalla programmazione della principale compagnia italiana per la prossima stagione invernale e verrà sostituito con un operativo i cui orari non rispondono alle esigenze della nostra utenza cittadina e metropolitana.
La soppressione della sosta notturna dell’aeromobile sul piazzale del ‘Tito Minniti’ rischia di arrecare un grave danno ai viaggiatori dell’area dello Stretto, che storicamente usufruivano di un collegamento in giornata con la capitale finanziaria del Paese. La nuova programmazione di Alitalia penalizza in maniera inaccettabile i passeggeri di questo territorio, già costretti a fare i conti con una gravissima condizione di isolamento. Quanti viaggiano per motivi di lavoro, di studio e soprattutto di salute non possono essere costretti a farsi carico di ingenti spese di alloggio in una città cara come Milano. Il nostro scalo è stato confermato di rilevanza nazionale dall’ultimo Piano degli aeroporti. Nonostante le difficoltà, il ‘Tito Minniti’ deve essere potenziato e non ulteriormente mortificato da scelte aziendali che ledono il diritto alla mobilità dei cittadini reggini. Si tratta di decisioni che risultano del tutto illogiche, attesa la significativa percentuale di riempimento dei posti sulla tratta Reggio-Linate.
Già negli anni scorsi la pianificazione della stagione invernale di Alitalia aveva portato allo spostamento in slot orari del tutto improbabili dei collegamenti da e per Reggio. Ci appelliamo al ministro Graziano Delrio affinché intervenga presso i vertici del vettore chiedendo il ripristino dell’orario attualmente vigente”.

Sebi RomeoPoi il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, Sebi Romeo [venerdì 28/08/15, ore 12:25]:
“La decisione di Alitalia circa la variazione oraria dei voli da Reggio Calabria per Milano Linate va immediatamente rivista.
Bene ha fatto il sindaco, Giuseppe Falcomatà, a chiarire che la nostra comunità non è disponibile ad accettare scelte penalizzanti ed autoreferenziali da parte di quella che dovrebbe essere la nostra compagnia di bandiera. Lo scalo della città metropolitana, recentemente riconosciuto tra gli scali di interesse nazionale, è al centro di un sinergico sforzo istituzionale che lo porterà al rilancio ed alla definitiva affermazione quale realtà positiva dell’area metropolitana dello Stretto. Non consentiremo alle decisioni per nulla ponderate del management di Alitalia di rallentare il progetto di sviluppo dell’aeroporto reggino. I collegamenti con Milano non possono assolutamente prescindere dagli orari mattutini e serali ad oggi garantiti, interrompere questo percorso sarebbe fortemente deleterio per l’intera area metropolitana”.

Michelangelo TripodiNel pomeriggio tocca al segretario regionale Pcdl Michelangelo Tripodi [venerdì 28/08/15, ore 16:09]:
“La canicola estiva ha dato fin troppo alla testa del deputato del PD, renziano di ferro, Ernesto Carbone, noto alle cronache solo per aver portato a Palazzo Chigi, con la propria Smart, il Segretario PD Matteo Renzi il giorno dell’insediamento nell’incarico di premier. Le sue recentissime dichiarazioni pubbliche sono vergognosamente stupefacenti e lasciano sbalorditi.
Infatti, il renziano Carbone ha affermato che vuole la chiusura definitiva degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone.
Il popolo di Reggio Calabria e di Crotone, pertanto, dovrebbe “ringraziare” questo personaggio per la sua proclamata volontà di chiudere l’aeroporto dello Stretto e lo scalo S. Anna. E’ davvero un bel regalo quello che il braccio destro di Renzi annuncia per la nostra regione. Significa in sostanza voler eliminare il diritto al trasporto aereo per gran parte della Calabria, cioè in una regione nella quale il servizio di trasporto aereo garantito dagli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone insieme a quello di Lamezia Terme, risulta assolutamente primario per la mobilità dei cittadini calabresi e non, considerata anche la carenza sempre più allarmante del trasporto ferroviario e la quasi totale mancanza del trasporto marittimo. Adesso Carbone vuole definitivamente isolare la Calabria dal resto del paese relegandola ad una posizione sempre più isolata e marginale. In effetti, il deputato PD renziano Ernesto Carbone ci ha abituato in questi due anni a uscite bislacche e prive di alcun serio fondamento. Ma, stavolta, ha davvero passato il segno. Ed è ancora più preoccupante il fatto che una dichiarazione così scellerata di chiusura degli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria provenga da un personaggio legatissimo al Presidente del Consiglio Renzi e che è inserito organicamente nel cerchio magico renziano. Si conferma quello che da tempo sosteniamo: con questo PD si attuano solo scelte sbagliate e pericolose per la Calabria e per l’Italia.
Per questo riteniamo che occorre rispondere con forza e determinazione contro iniziative come quella del deputato renziano PD Ernesto Carbone. A tal proposito, vogliamo ricordare agli amministratori, innanzitutto a quelli di Crotone e Reggio Calabria, che debbono anteporre gli interessi generali delle città che amministrano agli interessi del proprio partito. Qui e ora si tratta di dire un NO  grande quanto una casa a Carbone, a Renzi e al suo governo nemico della Calabria e del Mezzogiorno, assumendo e promuovendo tutte le iniziative di mobilitazione per difendere i diritti dei cittadini e per impedire una nuova beffa che rappresenta l’ennesimo scippo ai danni della Calabria e dei calabresi”.

Poco dopo arriva la nota dei segretari provinciali del Partito Democratico (Sebi Romeo, Arturo Crugliano Pantisano, Enzo Bruno, Luigi Guglielmelli, Michele Mirabello) [venerdì 28/08/15, ore 16:47]:
“L’inserimento degli aeroporti di Reggio Calabria e di Crotone fra gli scali di interesse nazionale rappresenta un atto molto positivo del governo Renzi nei confronti della Calabria. Come già dichiarato da Ernesto Magorno, il lavoro sinergico fra i diversi livelli istituzionali genera risultati positivi per i calabresi. Lo sforzo che il presidente Oliverio sta producendo per risollevare la nostra Regione dal disastro nella quale la destra l’aveva precipitata, insieme all’impegno del Partito Democratico calabrese e nazionale, rappresenta la via maestra sulla quale bisogna continuare a lavorare. Le grandi doti politiche ed amministrative di Mario Oliverio stanno permettendo alla Calabria di costruire una nuova prospettiva sociale che può non riconoscere solo chi si ferma ad una lettura superficiale dell’azione messa in campo in questi mesi. Le polemiche strumentali che alcuni ambienti di centrodestra stanno sollevando in queste ore in merito alle dichiarazioni dell’on. Carbone, sugli scali di Rc e Kr, sono infondate in quanto la realtà parla di provvedimenti di segno opposto a quello della chiusura. Ognuno può esprimere la propria legittima opinione, ma sono i dati di fatto quelli a cui far necessariamente riferimento.
Il partito calabrese, unito, sostiene le rivendicazioni dei territori nel quadro di un rapporto positivo e fecondo col governo Renzi, il resto lo lasciamo a polemiche estive ed inutili passerelle”.

La giornata di ieri, a livello dichiarazioni aeree, si conclude con un ritorno sul diretto verso l’Expo di Milano, con il comunicato stampa del presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea [venerdì 28/08/15, ore 17:03]:
Andrea Cuzzocrea“Alitalia non avrebbe potuto individuare una soluzione peggiore e più penalizzante per la clientela dell’area metropolitana dello Stretto. Si tratta dell’unica frequenza quotidiana tra la nostra città e il capoluogo lombardo, una tratta che registra da sempre un elevato numero di passeggeri, un tasso di riempimento degli aeromobili molto alto e dunque una redditività considerevole. Dal punto di vista imprenditoriale, la Reggio-Milano, così come la Reggio-Roma e la Reggio-Torino, si è sempre rivelata un’autentica miniera d’oro per i vettori aerei. Non ammettiamo dunque che Alitalia cerchi di aggiungere profitto al profitto e, per ridurre i costi, non autorizzi il pernottamento di un equipaggio in un albergo cittadino e la sosta dell’aereo per la notte sul piazzale dello scalo. I vertici della compagnia della Magliana non devono dimenticare che Alitalia esercita un servizio pubblico e per questa ragione non può pensare di piegare l’operativo, che dovrebbe rispondere alle esigenze della clientela, all’incremento del proprio guadagno.
La Reggio-Linate è una tratta che risponde alla fondamentale esigenza di unire la Calabria con un’area in cui sono presenti migliaia di reggini costretti a emigrare. Ma è anche una delle principali tratte di business, con imprenditori, manager e professionisti che spendono ingenti somme per attraversare l’Italia. I costi del trasporto aereo, nell’arco di un anno, finiscono per avere una significativa incidenza sui bilanci delle aziende reggine, soprattutto quelle di dimensioni medio-piccole. Tutto questo sembra rispondere alla logica del ridimensionamento di uno scalo che è di rilevanza nazionale ma che soprattutto può e deve puntare a diventare il punto di riferimento dell’area dello Stretto. E’ mai possibile che una delle dieci città metropolitane del Paese non abbia un collegamento di andata e ritorno in giornata verso la capitale finanziaria d’Italia, sede di gran parte delle multinazionali e della Borsa?. A tutto questo bisogna aggiungere anche l’assoluta inadeguatezza di una classe politica che, quasi sempre, non riesce in nessun modo a cogliere neppure la sostanza dei problemi del territorio, quando invece occorrono concretezza e competenza. E’ così per il “Tito Minniti” ed è così per il porto di Gioia Tauro. Il nostro auspicio è che la Sogas e i rappresentanti degli enti territoriali intervengano pesantemente sui vertici della compagnia aerea per ripristinare l’operativo già esistente per Linate. Altrimenti l’unica soluzione possibile è quella di boicottare Alitalia a beneficio dell’altro vettore che opera sullo scalo di Ravagnese o di portare nuove compagnie che il management della Sogas ha il compito di individuare rapidamente”.

Federica DieniStamattina tocca alla deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni, che scrive [sabato 29/08/15, ore 12:04]:
“Sullo sfacelo del sistema aeroportuale o il Governo è affetto da sindrome bipolare o il Partito Democratico sta prendendo in giro i calabresi. Tertium non datur.
Da una parte leggo le farneticanti dichiarazioni dei segretari provinciali del PD calabrese che parlano del lavoro sinergico che avrebbe portato Crotone e Reggio Calabria tra gli scali di interesse nazionale con annesso osanna al condottiero Oliverio. Dall’altra Ernesto Carbone, deputato dello stesso PD vicino a Renzi, dichiara in un appuntamento pubblico che vanno chiusi gli scali di Reggio Calabria e Crotone. Nel frattempo arriva la notizia della soppressione del volo mattutino di Alitalia dall’Aeroporto dello Stretto su Linate. Non mi sembra francamente che ci siano dubbi su quale tra i due Partiti Democratici abbia ragione.
Ovviamente trovo allarmante il continuo ridimensionamento dello scalo reggino, che, insieme a quello crotonese dovrebbe essere rafforzato, bilanciando il traffico con Lamezia che, com’è noto, è difficilmente raggiungibile dal sud della Calabria. Così come trovo ormai insopportabile l’incompetenza e la cialtroneria dei vertici della Sogas che senza dubbio alcuno hanno giocato un ruolo di primo piano nel tramonto visibile dello scalo reggino. Ma ciò che è ancor più inaccettabile è il fatto che un partito che governa tanto a Roma quanto a Catanzaro non sappia prendere una posizione chiara su una questione che è vitale e strategica non solo per la Calabria ma per tutto il sud. Invece che delineare un progetto e fare una scelta, preferisce inquinare le acque, raccontando fole diverse alle persone che si trova davanti. Tutto ciò non so come lo chiamano i dirigenti del PD. Io lo chiamo prendere per i fondelli gli elettori.”

Ora. Nel rileggere e riportare integralmente le parole spese su voli e scali un’idea me lo sono fatta.
Spero davvero di sbagliarmi. E di poter arrivare sullo Stretto non a cavallo di uno scecco, ma su un volo. Di linea, se possibile.