Palizzi Winter International Festival: 22 artisti professionisti per la vera cultura jazz a km zero

da Nino Spezzano — 

Prodotta dal Festival “Suoni del Risveglio” (giunto alla 15a edizione ed organizzato dall’ass. cult. Birdland di RC), è stata presentata a Palizzi Marina, con un eccezionale concerto di capodanno, nell’ambito del “Palizzi Winter International Festival“,  l’“Area Metropolitana Jazz Orchestra”, una compagine di 22 artisti professionisti (15 fiati, più ritmica e voci, che presto sarà allargata con l’aggiunta di Archi ed altri strumenti) selezionati tramite un avviso pubblico emanato dall’ass. Birdland, che ha creato un connubio tra le due città dello stretto, inglobando in gran parte artisti iperqualificati, con titoli accademici ed extra accademici della provincia Reggina, ed alcuni artisti del messinese.

jazz palizziL’Orchestra, organizzata e diretta musicalmente e sotto il profilo del management dal M° Nino Spezzano, che nel suo curriculum annovera 46 anni di pratica musicale, 30 di insegnamento nelle maggiori istituzioni statali, fino alla formazione di insegnanti, masterclass tenute anche in paesi esteri e apprezzamenti sempre unanimi per la sua professionalità e dimensione artistica. Primo saxofonista jazz nella storia della ns. città, ispirato dai grandi Maestri come Charlie Parker, Stan Getz, Dexter Gordon, John Coltrane. Così come L’area Metropolitana è la prima orchestra jazz con ambizioni professionali nata con giovani del territorio dalle potenzialità creative ed innovative enormi. Insomma la vera cultura a Km. Zero che – paradigmaticamente – vuole esprimere quel bisogno di innovazione e progresso che stanno alla base della cultura del domani, nata nella convinzione che parole come bellezza melodica, nuovi ritmi e colori, arrangiamento, composizione, improvvisazione, contrappunto, polifonia e poliritmia, rappresentino un patrimonio di inestimabile valore e prestigio, che guarda al futuro, pur non perdendo i suoi connotati di arte popular capace di coinvolgere un vasto pubblico (anche con diversificate forme di danza e movimento) senza distinzione alcuna, e che nel corso di tutto il ‘900 si è diffusa a tappeto nelle maggiori istituzioni musicali del mondo.

Un progetto capace di sviluppare un notevole richiamo turistico e di animazione del territorio. Azzeccata quindi la scelta del sindaco Walter Scerbo di iniziare l’anno con un evento unico, mostrando di volersi aprire alle culture innovative, che non guardano solo-ferma restando la più democratica libertà di espressione – nello specchietto retrovisore di una società Reggina e Calabrese “idillico-pastorale” più immaginata o supposta che accaduta, che viaggia immobile in maniera prioritaria sullo stereotipo della terzina iterativo-autistica tarantelloide, tanto di moda e tanto amata, in primis dagli impresari e da certi politici in cerca di masse elettorali che (a parole), manifestano quotidianamente un affettato titanismo etico e si identificano come sedicenti propugnatori della cultura con la “C” maiuscola, e che invece ignorano in toto, nella massima indifferenza, progetti come questo, salvo poi sostenere finanziariamente con risorse pubbliche, con criteri molto arbitrari, di tutto e di più. Ma la soggezione culturale e la regressione antropologica, il puntuale ultimo posto in tutte le classifiche che ci viene affibbiato, quando e come troveranno un riscatto finché durerà questo stato di cose?