“Mio malgrado, sono diventato il simbolo di un sistema che funziona e in cui credono tante persone. Darei la vita piuttosto che deluderle. C’è chi avrebbe interesse a smantellarlo, a dire il vero. Non escludo che qualcuno di questo territorio, mosso da interessi molto personali, possa aver strumentalmente presentato delle denunce. Anche a livello nazionale però Riace è un problema”. Lo dice a Repubblica il sindaco di Riace, Domenico Lucano, indagato dalla Procura di Locri per abuso d’ufficio, concussione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in relazione alla gestione del sistema di accoglienza dei migranti. “Ci avviciniamo alle elezioni e i migranti e la sicurezza saranno un tema dirimente.
Su Riace è stata fatta una serie tv che andrà in onda nei prossimi mesi e mostrerà che i migranti non sono un pericolo, ma una risorsa. Per alcuni sono temi scomodi”, sottolinea. “Il nostro sistema si basa su due strumenti, i ‘bonus’ e le ‘borse lavoro’, che permettono di usare in maniera diversa i 35 euro giornalieri che vengono stanziati per i migranti. Noi abbiamo destinato questi fondi alla costruzione di progetti collaterali – un frantoio, laboratori, botteghe – che permettono di dare lavoro ai migranti anche dopo la conclusione dei progetti finanziati. Noi non facciamo accoglienza d’emergenza, i nostri sono programmi fatti per durare. E probabilmente questo spaventa”.