Appena resi pubblici i provvedimenti del giudice sportivo in relazione all’undicesimo turno del campionato di Serie C: chiusura per una gara del settore dello stadio Granillo “denominato Curva Sud” e multa di 5.000 euro alla società Reggina “per indebita presenza, sulla panchina aggiuntiva, di persona non identificata ma riconducibile alla società; perché propri sostenitori durante la gara lanciavano sul terreno di gioco, in direzione della porta difesa dal portiere della squadra avversaria, numerosi fumogeni e petardi di notevole potenza, che costringevano l’arbitro a sospendere la gara per circa tre minuti; i medesimi sostenitori all’inizio della gara e durante la stessa, esponevano striscioni offensivi e provocatori nei confronti della città di Catania, dei suoi abitanti e tifosi, nonché uno striscione offensivo nei confronti delle forze dell’ordine (sanzione ridotta per la fattiva collaborazione dei dirigenti, r.cc. e proc.fed.)”.
Da sabato sera sono iniziate le polemiche a seguito dell’esposizione di uno striscione che, durante la partita, è stato distrutto e bruciato.
Questo il comunicato della Curva Sud della Reggina:
“A distanza di un paio di giorni dai “clamorosi” e “sconcertanti” scenari che la partita di sabato ha rilasciato, mai avremmo pensato di doverci trovare a controbattere a delle squallide accuse mosse da fantomatici e pseudo giornalisti da tastiera o semplici giornalai alla ricerca di qualche like in più sui social network. Fortunatamente e orgogliosamente abbiamo le spalle abbastanza larghe e la presunzione di non dover chiedere scusa o giustificarci di fronte a nessuno. Perché il niente è ciò che per noi rappresenta questa gente, il niente è quello che hanno voluto far credere ad una città intera, la nostra città che noi abbiamo sempre difeso ed onorato”. “Ci sembra ASSURDO additare come razzista o discriminatoria una tifoseria che negli anni si è resa protagonista di numerose azioni nobili e di solidarietà. Ci sembra ASSURDO definire razzista chi ha presenziato e dimostrato vicinanza ad episodi spiacevoli che hanno colpito tifoserie e città rivali, tra cui quella catanese. Ci sembra ASSURDO essere colpevolizzati per una coreografia. Spesso la libertà di stampa serve soltanto ai giornalisti che non hanno da scrivere ed a quelle persone della nostra città, che senza nemmeno conoscere la nostra realtà si sono permesse ad esprimere giudizi ipocriti e senza fondamento. Troppo comodo non vedere le problematiche di cui Reggio è satura per focalizzarsi, con troppa facilità, su ragazzi, le cui colpe sono soltanto quelle di amare i propri colori. Ma in questo assurdo teatrino mediatico resta solo una certezza che qualora quello che goliardicamente, e ripetiamo goliardicamente, rappresentava la nostra coreografia si dovesse anche minimamente avverare, noi saremmo i primi, come già successo, a rimboccarci le maniche e ad andare a prestare soccorso ed aiuto, mentre voi rimarreste comodamente dietro la tastiera a fare il solito moralismo del caso, IPOCRITI! LA NOSTRA PASSIONE VA OLTRE OGNI REPRESSIONE. ULTRAS LIBERI”.