Nel 2017 Il tribunale amministrativo regionale della Calabria “ha definito 62 ricorsi in materia di interdittiva antimafia, con 39 ricorsi sopravvenuti e una media di 40 ricorsi all’anno, numeri superiori a quello di ogni altro Tar”. Il dato lo ha evidenziato il presidente del Tar Calabria, Vincenzo Salamone, parlando con i giornalisti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della giustizia amministrativa catanzarese, dove è atteso anche un intervento, nel corso della cerimonia, da parte del procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. “Con l’intervento del procuratore Gratteri – ha detto Salamone – vogliamo dare il segnale di un dialogo costante tra i vari organi della giustizia e della volontà di andare tutti nella stessa direzione”.
Per quanto riguarda la questione delle interdittive, “Si tratta di un consistente aumento dei ricorsi, e inoltre – ha aggiunto Salomone – essendo ricorsi molto complessi li definiamo con celerità perché riguardano la vita economica della Calabria. Le interdittive antimafia certamente hanno un impatto negativo sulla vita economica della Regione, ma se non si fa pulizia – ha osservato il presidente del Tar Calabria – l’economia legale cede il passo a quella illegale”.
Un altro dato emerso nel corso della presentazione, è quello che il Tribunale amministrativo regionale della Calabria “è tra i più efficienti in Italia”. Lo stesso presidente Salamone, ha rimarcato come “Negli ultimi 4 anni abbiamo ridotto notevolmente l’arretrato, portandolo da oltre 10mila ricorsi pendenti a 43000, con una durata media dei processi di 700 giorni, 352 giorni in meno rispetto all’anno precedente, un dato che è il migliore tra quelli dei Tar del Sud”.
Sanità “conflittuale”
“Nella sanità calabrese c’è una peculiarità: si tratta dell’unica regione con un commissario che non è il presidente della Regione”. Lo ha rilevato il presidente del Tar Calabria che ha proseguito: “È una scelta politica nella quale ovviamente non voglio entrare, ma è evidente che questo produce molti contenziosi e crea conflittualità, perché un presidente di Regione che si vede sottratto un settore che vale il 60% del bilancio regionale non può vedere di buon occhio questa dualità di ruoli”. In tema di sanità, il Tar Calabria nel 2017 ha emesso circa 70 sentenze, con particolare riferimento alle prestazioni ospedaliere e ai tetti di spesa delle strutture accreditate.
Il Tar cerca una nuova sede
Il Tar Calabria “sta cercando una nuova sede ma non c’è assolutamente alcuna intenzione di allontanarci dal centro storico di Catanzaro”. Ha reso noto il presidente del Tar Calabria: “Ho letto di alcune polemiche sulla stampa, per questo – ha proseguito – corre l’obbligo di precisare che c’è la necessità di avere uffici con determinate caratteristiche anche logistiche e una sede definitiva di proprietà pubblica, realizzando anche un risparmio dopo aver pagato canoni di locazione per 40 anni. Ma non vogliamo assolutamente allontanarci dal centro storico di Catanzaro, anche perché ha concluso il presidente del Tar Calabria – è opportuno mantenere la vicinanza con altri uffici giudiziari ed evitare un ulteriore colpo al centro storico del capoluogo, che rischia di morire”.
Gratteri: la ricreazione è finita
“Nei vari enti ancora non si sono resi conto che la ricreazione è finita”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar Calabria. Gratteri ha anzitutto rimarcato “l’efficienza della giustizia amministrativa in questo territorio, un dato che si abbina alla maggiore efficienza che abbiamo impresso nella nostra Procura”.
Quindi, il procuratore della Repubblica di Catanzaro ha osservato: “Ho sentito che sono aumentate le interdittive antimafia con relativi ricorsi al Tar e le interdittive antimafia aumenteranno ancora, così come aumenterà il numero degli scioglimenti di Comuni per infiltrazioni mafiose. Questo è dovuto anche alla nuova ondata impressa nel nostro Distretto giudiziario, nel quale sono arrivati tra i migliori investigatori d’Italia: è stato faticoso convincerli ma già oggi – ha affermato Gratteri – ne vediamo i risultati, che sono migliorati. Penso che ci sarà un ulteriore incremento del lavoro, aumenteranno le indagini della Procura e i giudizi dei tribunali e quindi anche i ricorsi al Tar perche’ aumenteranno interdittive antimafia e scioglimenti di Comuni. La nostra – ha proseguito il procuratore di Catanzaro – è una rivoluzione, peccato però che altrettanta rivoluzione non abbiamo visto in chi amministra; non abbiamo visto in chi amministra a vari livelli una presa di coscienza, nei vari enti ancora non si sono resi conto che la ricreazione è finita”. “E invece – ha rilevato ancora Gratteri – in Calabria questa rivoluzione e’ necessaria, perché gli indicatori sono negativi”. Infine, con riferimento alla nuova sede del Tar, Gratteri ha consigliato al presidente Salamone di verificare la presenza a Catanzaro di beni confiscati alla ‘ndrangheta e “di fare lo scostumato come ho fatto io con l’ex Ospedale militare chiuso da 10 anni e che diventera’ la nuova Procura con un risparmio di 1,7 milioni all’anno”: Salamone ha detto di essersi già rivolto all’Agenzia dei beni confiscati “che però – ha concluso il presidente del Tar – ha comunicato l’indisponibilita’ di immobili confiscati nel capoluogo calabrese”.
Arrivano 5 nuovi magistrati
Il prossimo 1 marzo prenderanno servizio al Tribunale amministrativo regionale della Calabria 5 nuovi magistrati. Lo ha reso noto il presidente, Vincenzo Salamone, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. I nuovi magistrati sono: Francesca Goggiamani, Pierangelo Sorrentino, Roberta Mazzulla, Arturo Levato e Silvio Giampietro. Salamone ha comunque ricordato che da aprile quattro magistrati del Tar Calabria saranno destinati ad altra sede.