Slitta la discussione sulla doppia preferenza di genere, polemica in Consiglio regionale

Si conferma un tema delicato quello dell’introduzione della doppia preferenza di genere. Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la richiesta del capogruppo Pd Seby Romeo, come concordato in Conferenza dei Capigruppo, di differire l’esame della proposta di legge presentata da Flora Sculco (Calabria in Rete) per la “Promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali”. Tuttavia, nel momento del voto, il presidente del Consiglio Nicola Irto ha assicurato che la proposta sarà inserita nella prima seduta utile della Conferenza dei Presidenti per l’immediata calendarizzazione. Romeo ha motivato la richiesta con l’assenza del presidente della Giunta Mario Oliverio, che aveva manifestato la volontà di partecipare personalmente al dibattito di esame e di approvazione della legge, “ma anche – ha aggiunto – per consentire all’Ufficio legislativo, appositamente interpellato, di permettere gli adeguamenti sistemici del testo con la normativa nazionale emanata nel 2016”.

Motivazioni che non sono piaciute a Carlo Guccione (Pd) e ad Arturo Bova. Il primo ha ricordato che si sapeva dell’assenza di Oliverio alla seduta. “E allora perché – ha chiesto – non si è evitato di inserire il provvedimento all’ordine dei lavori? Forse – ha aggiunto Guccione, annunciando il suo voto contrario al rinvio – occorre sgomberare il campo dai problemi politici. È una motivazione che sa di beffa, anche perché non risulta nessun rilievo al testo da parte dell’Ufficio legislativo”. Arturo Bova, pur definendo “nobile” la motivazione di permettere al presidente Oliverio di partecipare alla discussione sulla proposta di legge Sculco, ha chiesto l’approvazione di un rinvio “a data certa” ed ha respinto la motivazione degli aggiustamenti “che riguarderebbero – ha detto – soltanto la correzione degli arrotondamenti all’unità superiore o all’unità più vicina delle percentuali di rapporto tra i due generi, e comunque previsti dagli emendamenti depositati”. Fausto Orsomarso (Misto) ha ricordato che la motivazione ufficiale assunta in Conferenza dei capigruppo era quella degli adeguamenti tecnici e non quella dell’assenza del presidente Oliverio.

Il rinvio a data certa è stato chiesto anche da Giuseppe Giudiceandrea (Democratici Progressisti), che ha annunciato la richiesta di voto palese e per appello nominale sulla legge. Nel ringraziare Arturo Bova e Carlo Guccione, Flora Sculco ha confermato la manifestata volontà del presidente Mario Oliverio di voler essere presente alla discussione del provvedimento. “Mi sembra una richiesta – ha rimarcato la Sculco – più che legittima. Non avremmo potuto negare una simile possibilità a nessun altro consigliere regionale, anche se fosse stato dell’opposizione; almeno io, non l’avrei fatto”. Flora Sculco ha confermato il coinvolgimento dell’Ufficio legislativo, “per l’adeguamento della legge ai rilievi della Corte Costituzionale e non in riferimento alla legge nazionale del 2016”. “Chi pensa di strumentalizzare la giornata di oggi – ha concluso Flora Sculco – non potrà compromettere un risultato che ormai è alla portata di mano, che questa Regione potrà conquistare e sono certa conquisterà nella prossima seduta del Consiglio regionale”.