Morte di Sissy Trovato, per la prima volta l’Amministrazione penitenziaria avvia accertamenti interni

“Per la prima volta dall’inizio di questa tragica storia, il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Francesco Basentini ha avviato formalmente una serie di accertamenti interni, autorizzati dal pubblico ministero come previsto nei casi di indagini in corso, per la verifica e l’approfondimento delle segnalazioni e delle denunce che Sissy aveva fatto e di altre questioni di natura amministrativa”. Lo afferma il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, in una dichiarazione ai quotidiani locali, sulle vicenda di Sissy Trovato Mazza, l’agente penitenziaria originaria di Taurianova (in provincia di Reggio Calabria), in servizio nel carcere femminile veneziano della Giudecca, morta il 12 gennaio dopo due anni di agonia in seguito ad un colpo di pistola partito dalla sua arma di ordinanza. Ferraresi annuncia in particolare l’istituzione di una commissione ispettiva all’interno del Dap, “che ci aspettiamo arrivi a conclusione nel più breve tempo possibile – precisa – ma comunque entro il mese di febbraio. È stata istituita da qualche giorno, una volta ricevuta l’autorizzazione dalla Procura. Ha tutti i poteri delle commissioni di indagine, comprese le richieste di documentazione e l’attività ispettiva. I componenti possono fare quello che ritengono opportuno e riferiscono direttamente al capo del Dipartimento”, conclude. Il sostituto procuratore della repubblica di Venezia Elisabetta Spigarelli ha aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti, per induzione al suicidio. Il padre aveva recentemente rinvenuto una lettera in cui Sissy denunciava di aver saputo di “fatti molto gravi” avvenuti all’interno del carcere.


La poliziotta penitenziaria calabrese era in stato vegetativo da due anni a causa di un colpo di pistola esploso da una mano ignota mentre era in servizio a Venezia l’1 novembre del 2016.
Il caso della giovane, all’epoca 28enne, è stato al centro della cronaca nera. Le indagini erano state inizialmente indirizzate alla tesi di un suicidio, una tesi che non ha mai convinto i genitori della ragazza. Sissy, in servizio all’istituto di pena femminile della Giudecca di Venezia, aveva iniziato una propria battaglia personale: sullo sfondo le continue denunce e segnalazioni con cui avrebbe raccontato di festini nel carcere dove era in servizio.
Sissy si è spenta il 12 gennaio nella casa dei suoi genitori a Taurianova. Le sue condizioni si erano aggravate nelle ultime ore. Portata al vicino ospedale di Polistena, i medici hanno constatato la grave infezione e acconsentito ai genitori di poterla portare a casa.