Salvini si affida alla Madonna, noi abbiamo esaurito i Santi

di Angela Elisabetta Potente

Elezioni europee a.d. 2019. Trionfo della Lega Nord. Più correttamente trionfo di Matteo Salvini. Primo partito d’Italia. L’Italia che si è desta.

Il più votato in Calabria. In Calabria? Quella regione che fa da punta dello stivale? Sì. Proprio quella regione del Sud. Che più Sud non si può.

Tutti a chiedersi come sia potuto accadere. Io non me lo sono chiesto, anzi me lo aspettavo. Eh no, non perché credo d’essere una politologa o un’esperta di politica o una più intelligente degli altri. Semplicemente osservo. I miei anni. Anzi la mia epoca. Non è una cosa difficile da fare, osservare. Basta avere pazienza. Fino a qualche anno fa era più difficile tastare il polso del paese, al massimo potevamo osservare i vicini di casa ma ora invece grazie ai social l’osservatorio, per chi lo desidera, non possiede più “limiti e confini” come cantava Lucio ormai un secolo fa.

Ha vinto Salvini oggi come vinse Berlusconi ieri. Anzi direi che è una elementare conseguenza. Vent’anni di berlusconismo hanno educato la popolazione a diverse cose. All’insulto facile per esempio. Alle urla, alle liti e agli strepiti. Al successo facile. L’epopea berlusconiana ha dato vita ai sogni dell’italiano che ha potuto prendere una chitarra iniziando a cantare senza saper né suonare né cantare. Un popolo educato alla diseducazione. Che si strugge per un matrimonio finto regalando share a trasmissioni televisive per giorni e giorni, che litiga, sbotta, sbraita, inveisce contro il nulla sul nulla.

Io osservo come dicevo. Fatelo anche voi. Girate sulle infinite pagine e pagine web, leggete i commenti. Leggete cosa viene scritto. Tra sconosciuti da sconosciuti. Le invettive, l’odio palese e non che trasuda dalle tastiere. Ce n’è per tutti i gusti. Invettive contro gli immigrati, i migranti, gli omosessuali, le donne e gli uomini di buona volontà. Una babele intrisa d’odio. E un paese del genere ci stupiamo che abbia come prima espressione politica uno come Salvini? Che infatti sul web impazza. Ma il punto critico di oggi è che ha vinto al Sud. Pertanto resta ancora l’interrogativo madre: come ha potuto vincere in una terra dimenticata da Dio e dagli uomini? E la risposta è già insita nella domanda per i buoni osservatori. È proprio uno come lui che può vincere qui. Nel deserto anche una sterpaglia secca può sembrare una foresta lussureggiante. Ma mi si obietterà che fino a l’altro ieri ci chiamava terroni, sì certo. Ma i terroni sono stati sostituiti da terroni ancora più terroni, più poveri, più disperati. Non siamo più “noi” i terroni, ne sono arrivati altri. Noi adesso siamo “italiani”. Adesso finalmente anche noi possiamo gridare a squarciagola: “prima noi, prima gli italiani”. La Lega ha vinto anche a Riace. Ironico no? Drammaticamente ironico. Bisogna aggiungere altre parole a questo dato? Sono arrivati gli “invasori” brutti sporchi e cattivi che vogliono rubbbbare il lavoro. Il lavoro… ma non fa già ridere così?

E la sinistra mi direte voi. La sinistra sì. Quell’essere mitologico di cui si narra nelle notti d’inverno davanti al fuoco. Alcuni con un bicchiere di brandy in mano ne vagheggiano ancora. E si illudono anche di esserne gli ultimi portavoce.

Non vi offendete se ve lo dico: ma la sinistra, il “comunismo” in Italia non c’è mai stato. Mi spiace darvi questa tranvata nei denti ma è così. Caduto il fascismo abbiamo avuto cinquant’anni di dominio democristiano. È un dato di fatto. E la sinistra per poter esistere si è trasformata, reinventata centrosinistra. Un ossimoro. Ecco, la sinistra italiana è stata e continua ad essere un ossimoro. Con buona pace di chi ancora canta Bella ciao.

Che tra l’altro mentre stavamo ancora a svegliarci l’invasore non solo era arrivato da un pezzo ma aveva trovato pure comodo giaciglio.

Perché mentre la sinistra perdeva il collante con la realtà del paese, trincerandosi nelle sue torri dorate, e nel suo intellettualismo, gente come Grillo prima e come Salvini poi parlava alla panza del popolo. Sì, proprio alla “panza” che rende meglio l’idea. Parlava e parla con chi vive nelle periferie e deve prendere ottocento autobus che non arrivano mai per andare a lavorare. Un lavoro probabilmente sottopagato e in nero. Parlavano e parlano agli anziani che non sanno come andare avanti., come curarsi. Ai giovani che magari dopo anni di studi possono ambire ad un posto al Mc Donald’s.

E li hanno presi. Hanno attirato l’attenzione. Hanno urlato tanto finché qualcuno non si è girato e ha pensato: ma sai che forse hanno ragione?

I Vaffanculo day qualcuno se li ricorda? Io sì. Erano liberatori, finalmente si poteva gridare contro la casta che per anni ci aveva schiacciato.

Salvini oggi si affida alla Madonna. Offre riparo e conforto come un buon padre. Consola e assolve: ti hanno dato una martellata su un dito? E tu rispondi con un pugno. Va tutto bene, piccola Italia, la Madonna protegge me io proteggo te. Ma soprattutto Salvini ha offerto un nemico. Invisibile, intangibile. E per questo ancor più pericoloso: l’invasore straniero. Che arriva di notte su navi nere. Quanti sono? Chi sono? Ma poi sono? E come sono?

Che poi diciamocela tutta: per noi occidentali “loro” sono tutti uguali. Non li conosciamo, ma soprattutto non li distinguiamo. La sinistra che straparla di integrazione mentre è in un cocktail bar all’apericena e si strafoga di olivette, che ne sa dell’integrazione? Che ne sa delle periferie abbandonate dove questa integrazione dovrebbe avvenire? Ci sono mai andati? No. Ci vanno quelli di Casapound. A infervorare gli animi. Perché magari la curcuma ha un odore troppo forte, più forte della carbonara e dà fastidio. E loro sono lì a portare conforto, a dare ragione. Ad ascoltare.

Per questa sinistra illuminata invece il massimo dell’integrazione è avere il filippino in casa. Si fa peccato a dirlo? No. È destabilizzante? Sì. E allora destabilizzatevi. Sconvolgetevi. Mettetevi in discussione. Fate qualcosa di sinistra, che il tempo del dire di morettiana memoria è morto e sepolto. Tornate tra le gente. Sporcatevi.

Perché loro parlano, si sporcano, si insinuano. Offrono soluzioni. Per finta. Ma le offrono. Sono solo illusioni quelle che offrono ma ora chi glielo va a spiegare? Non ascolta più nessuno. Tutti urlano. Ci siamo abituati al rumore del vociare che sovrasta le voci. Non ci ascoltiamo più nemmeno tra noi.

Salvini si affida alla Madonna. Noi mi pare che abbiamo esaurito tutti i santi. E il Padreterno sta cercando di aggiornare l’Huawei.