Mattarella a Locri con Libera: 950 nomi, 950 ferite che dobbiamo fare nostre

di Paola Bottero – Mille ferite che hanno bisogno di essere mostrate, urlate, con orgoglio e dignità, per fare un po’ meno male a chi le porta addosso per sempre ed iniziare a far male a chi non ha bisogno di essere un familiare per sentirsi fratello, sorella, genitore, figlio delle vittime innocenti.

Sei tu la mia Città (metropolitana) o sarai solo l’ennesima occasione perduta?

di Alessandro Russo — Il cuore del problema della straordinaria esperienza che Reggio si appresta a vivere è rappresentato freudianamente dal fatto che in tanti si ostinano a chiamare “area” quella che per legge deve essere una “città”. Gli abitanti di una città si sentono o dovrebbero sentirsi tutti cittadini, gli abitanti di un’area non hanno un’identità comune, non hanno un senso di appartenenza, al massimo possono accettare di condividere servizi