Reggio ultima per qualità della vita, Falcomatà ricorda che da anni è così: «Ereditata una situazione disastrosa, alcuni dati sono riferiti al 2013»

dall’ufficio stampa del comune di Reggio — 

«La nostra città, la Calabria ed il Sud in generale scontano ritardi decennali su tanti aspetti. Abbiamo ereditato una situazione disastrosa sotto tutti i punti di vista. I dati, purtroppo, sono stabili e relegano Reggio agli ultimi posti ormai da più di un decennio. Ma il trend che riscontriamo quotidianamente ci lascia ben sperare per il futuro». È quanto dichiara il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando la classifica sulla “Qualità della vita” stilata da Il Sole 24 Ore.

«Quasi tutti gli indicatori utilizzati per la classifica sono riferiti all’annualità precedente, in qualche caso addirittura al 2013 – ha aggiunto il Sindaco – nell’ultimo anno abbiamo fatto diversi importanti passi in avanti. Mi riferisco ad esempio ai servizi, con l’apertura dell’asilo nido comunale del Cedir, all’ambiente, con il boom della differenziata porta a porta, alla cultura, con la riapertura del Castello Aragonese, del Grand Hotel Miramare e il nuovo impulso al Teatro Cilea. E poi c’è la grande partita delle nuove società in house, e quella fondamentale dei cantieri, una ventina quelli riaperti in un solo anno di attività, che daranno nuova linfa all’economia cittadina».

«È riduttivo soffermarsi sul paragone tra Reggio e Bolzano. Sono realtà distanti anni luce, purtroppo. E non da adesso. Ciò che mi conforta è la grande voglia di rinascita che si respira in città. La voglia di esserci, di partecipare. Reggio ha riacquistato il suo diritto al futuro, il diritto a sperare e programmare se stessa. Ci sono volute scelte coraggiose ed altre ce ne vorranno – ha concluso il Sindaco – ma gli impulsi positivi riscontriamo ogni giorno, insieme con le grandi opportunità che stiamo creando con la fase costituente della Città Metropolitana, costituiscono la base sulla quale costruire la crescita della città».

La classifica del Sole24Ore

Il modello alto-atesino si dimostra ancora una volta vincente: è la provincia di Bolzano a salire sul podio dell’edizione 2015 della Qualità della vita pubblicata dal Sole 24 Ore. L’accompagna, al terzo posto, la partner Trento. Ma la vera sorpresa è Milano che sale al secondo posto, mentre Roma scende al 16esimo. In coda alla classifica Reggio Calabria, preceduta da Vibo ValentiaCaserta.

Bolzano ritorna quindi al primato per la quinta volta in 26 anni di ricerca del Sole 24 Ore (dopo 2012, 2010, 2001 e 1995). Molti i punti di forza di Bolzano evidenziati dall’indagine 2015: nelle prime due macroaree tenore di vita e affari e lavoro eccelle ad esempio nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%), nella quota di crediti in sofferenza (solo 5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio), nei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media). Buoni risultati anche in popolazione, in particola per l’indice di vecchiaia e la speranza di vita e nel tempo libero, dove è prima per presenze agli spettacoli e nella top ten per sport e spesa dei turisti stranieri.

Roma quest’anno scende al 16° posto, arretrando di quattro posizioni rispetto al 12° posto del 2014. La top ten è occupata dai centri del Nord e del Centro (con l’aggiunta di Olbia-Tempio), di piccole o medie dimensioni (salvo appunto il caso di Milano e, in parte, di Firenze), spesso situate lungo l’arco alpino (come Bolzano, Trento, Sondrio, Cuneo, Aosta).

Tra le regioni più rappresentate in top ten, oltre alla Lombardia con Milano e Sondrio, anche la Toscana con il capoluogo Firenze che mette a segno un notevole miglioramento, salendo al quarto posto dal 16° del 2014 e con Siena stabile (nona come nel 2014). Nella parte finale si concentrano invece le province del Mezzogiorno. Le province più in difficoltà delle altre aree territoriali sono, per il Centro, Frosinone (84ª) e, per il Nord, Asti (75ª).